La libertà soffocata…
“Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”
Martin Luther King
Di Maria Diana
Essere vigili…
Vivere in questo periodo, su questo pianeta, comporta essere vigili e scrupolosamente attenti alle strategie in atto, e soprattutto individuarne la loro provenienza.
Non tutto appare così com’è: tutt’altro!
Siamo esseri dotati di talenti, di capacità a noi ancora sconosciute, e grazie alle continue “provocazioni” in atto, possiamo indebolirci o renderci più forti. Sta a noi scegliere cosa farne dei nostri talenti…se risvegliarli, finalmente, o lasciarli dormire…ignari e mansueti davanti alla manifestazione degli eventi in corso.
Io non sapevo…
Nessuno potrà dire: Io non sapevo….
Ma tutti possiamo dire: io so, ma preferisco non sapere per non prendermi la responsabilità della conoscenza e quindi dell’azione!
Avere la conoscenza, aprirsi alla propria potenzialità nascosta e iniziare a passare all’azione, comporta una certa responsabilità, ma anche coraggio, disciplina, centratura, serenità interiore…
Vi pare poco?
Meglio essere dormienti, passivi, praticamente già morti, in qualche modo.
Un atteggiamento malsano…
Che razza di atteggiamento è questo?
La paura gioca un ruolo sovrano in tutto ciò, ma nessuno è esonerato dalla responsabilità della propria scelta: essere svegli o dormire.
Dormire è una scelta di comodo, che comporta la complicità all’estinzione.
La vera estinzione, comunque, è quella animica
Anche se l’anima è immortale, allontanarsi dal proprio Sè interiore comporta un senso di morte, di mancanza di energia, e quindi di paura, insicurezza, timore di vivere, ricerca della morte come uno scudo alla vita e alle sue meraviglie.
Pensateci!
Pensateci! E rifletteteci sopra!
Cosa colpisce l’essere umano maggiormente se non la paura della morte?
Perché l’essere umano ha paura della morte?
Perché ne fa la sua prigione?
Perché preferisce morire dentro piuttosto che affrontare tutto ciò che potrebbe risvegliare in lui un senso di amore verso la vita, verso la libertà?
Credo che l’essere umano soffra interiormente perché si sente schiavo e non libero, ma fa di tutto per difendere i suoi carcerieri che gli hanno imposto le catene come se tutto ciò fosse importante e necessario per la sua esistenza.
Il libero arbitrio…
Questa sì che è una vera tristezza, ma la libertà di scelta, il libero arbitrio, tra soffrire o gioire, fa parte di questo disegno, e fino a che l’essere umano non sceglierà per la libertà, per la vita, non potrà mai conoscerne i benefici e continuerà il suo cammino nell’oblio.
Esiste una differenza tra la palude e il fiume che scorre ed è che la palude puzza, marcisce, e il fiume che scorre ossigena e rinfresca… Tu cosa vuoi essere?
Concludo con questa citazione:
“La vita è come un eco: se non ti piace il messaggio che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii”.
James Joyce
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Complimenti bell’articolo, la citazione finale è spettacolare
Grazie Maristella