Che cos’è il dolore?
Considero il dolore un disturbo, un qualcosa che appartiene a tutti. Si, presenta nelle forme e intensità diverse e ci da quell’ impulso per reagire. Mi chiedo, cosa succede se il dolore ci devasta fino al punto che non abbiamo più forza nemmeno per reagire?
Mio nonno diceva sempre che la curiosità deve essere dosata. Dopo, crescendo e imparando, ho capito perché quelle sue parole.
Siamo fatti in modo che i nostri pensieri comandano la nostra vita e finché non impariamo a pensare in modo positivo, altruistico ed etico, si schiantano contro di noi le paure tenendoci come ostaggi nella nostra pelle. Però, succede anche che non basta essere una persona buona per stare bene. Le persone più forti sono quelle più deboli perché il pensiero che esiste troppa ingiustizia, specialmente quella sentita personalmente, ci accoglie impreparati.
Si sa che la scienza è basata sul dubbio, come d’altronde tutti i “misteri” della vita, e per poter arrivare alle risposte bisogna chiedersi, domandarsi il perché. E ti affidi a quella scienza, confidando nelle risposte.
Poi capita che non capisci più niente. Ti stravolge il tuo proprio dubbio, la curiosità e ti trovi davanti ad uno specchio, lo stesso specchio, la stessa persona ma il corpo è cambiato e continua a cambiare e nessuno te lo sa dire perché…
Il dolore aumenta sempre di più, si espande insieme al corpo, poi si restringe. Non appena pensi di averlo localizzato e inizi a distinguerlo dagli altri dolori, riprendi a combattere, ti tradisce senza scrupoli e trova un’ altra parte del corpo per scavarci dentro. La mente si mette di nuovo a macinare e, senza che te ne accorgi, non trovi più il tuo letto dove almeno per un po’ stavi bene.
Per la prima volta hai bisogno dei silenzi che contrastavi. Rumori aggravano l’esistenza…(Esistenza? Questo si chiama esistere?) Smetti anche di guardarti nello specchio perché ti detesti. Non hai mai odiato niente e nessuno ma inizi ad odiare te stesso. Cerchi le ragioni per svegliarti alla mattina e per fortuna un motivo c’è! L’unico che porta il sole nel tuo cuore e riesce a spalancare la gabbia del dolore. La creatura innocente alla quale hai dato tu stesso la vita.
Poi di nuovo il dolore…e che cos’è il dolore? Ormai, c’è dappertutto! Arriva come un fulmine, ti brucia la pelle, ti raddrizza i capelli, ti schiaccia come se tu fossi una briciola, facendoti tanto male… Poi di nuovo il dolore e quello specchio che non ti riconosce più, maledetto specchio!
Nemmeno una spalla più forte della tua per appoggiare la testa stanca…perché, cara amica mia, siamo deboli, perché a volte non sappiamo come comportarci, non sappiamo cosa dire, ma ti vogliamo un mondo di bene! Sembra la frase fatta però io lo so che tu lo sai…lo so che sai anche che non è facile, tu per prima sai che non è facile! Non conosco tante persone che amano la vita come la ami te, che sorridono ai papaveri!
Tu sai cosa vuol dire il dolore, quello più tenace, quello invisibile. Ho cercato di trovare le risposte. Le ho cercate nelle tue parole in quei pochi momenti quando riesci ad aprirti. Poi ho trovato una tua poesia che spiega tutto:
“Sentirsi soli,
non è come decidere di esserlo.
Ti prende il cuore,
lo accartoccia…
…e come dopo una caduta rovinosa,
ci si rialza un pezzetto per volta,
in disordine,
confusi,
disorientati.
Sentirsi soli,
e un po’ come morire.
Tu vedi gli altri,
gli altri Non Vogliono Vedere te!
…. pensare che tu non ci sia,
fa scivolare meglio la loro vita.
Sentirsi soli,
è avere qualcosa da dire,
e qualcuno che preferisce non ascoltare.
…perché abbassare il volume,
non ferma il tempo,
lo fa solo scorrere, togliendogli importanza.
Sentirsi soli è,
non sentirsi più……..”
Bisogna credere. Lo so che tu non ci credi tanto per forza di cose. Io ci credo più di te perché non sono nei tuoi panni, per me è più facile. Sei tu che sei stata mandata via dai due Pronto Soccorso e sei dovuta andare fino ad un’ ora da casa per essere finalmente accolta! Finalmente hanno dato un nome al tuo dolore – Fimbromialgia….ma l’ultima parola del tuo medico curante ti ha lasciata senza respiro…un “auguri Signora”…ed io ti dico, dove la scienza alza le mani, ti abbracciamo noi che ti vogliamo bene, ti staremo accanto e faremo anche l’impossibile per aiutarti!
Non abbandonate mai i vostri cari se soffrono. Non siamo tutti uguali, non siamo tutti capaci di reagire al dolore, di dare supporto, di comprendere…ma se ami o vuoi bene ad una persona, nutri quel filo rosso che vi ha legati, nutrilo nel modo migliore che puoi e sai, ma nutrilo!
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