Le emozioni al tempo del coronavirus

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Racconto di Ana Martinovic

Suona il cellulare.

È Vladimir! 

Vladimir: «Come si dice in Italiano “sto arrivando a Mantova“»?
Ana: «Ma dai!! Grande, stai arrivando!»
Vladimir: «Parto da Innsbruck, tra circa tre ore sono da te!»
Ana: «Ti aspetto al parcheggio dell’uscita Mantova Nord!»

L’ultima volta ci eravamo visti più di 10 anni fa, ci conosciamo da quando ne avevamo circa otto – Vladimir – mio amico da una vita, adesso lavora come giornalista di punta per la Televisione Nazionale serba RTS e freelancer per la NBS americana.

Aveva promesso di venirmi a trovare prima o poi, e ha mantenuto la promessa! Ci siamo abbracciati forte, ignorando tutte le regole che ci imponevano di mantenere la distanza di un metro. Noi abbiamo vissuto la guerra in Yugoslavia, i bombardamenti, le crisi varie… dovevamo avere paura di un coronavirus?

Dopo aver constatato quanti chili avevamo messo su dall’ultima volta che ci eravamo visti, siamo saliti in macchina, direzione Codogno.

Vladimir, il giorno prima mi aveva chiesto di girare un video in cui spiegavo come si vive a Mantova in questi giorni di panico a causa del coronavirus e sono andata in onda sul TG Nazionale Serbo delle 19:30. Il “classico” minuto di popolarità! È stato bellissimo vedersi sullo schermo sapendo che tutti i miei familiari, parenti, amici e conoscenti mi stavano guardando. Anche in Serbia stanno cercando di generare il panico tra la popolazione: alcuni consigliano di fare le scorte di medicinali per tre mesi, una persona l’altro giorno ha comprato 1.800 mascherine! Insomma, tutto il mondo è paese… 

Il confine con la zona rossa


Un’ora e mezza di strada (deserta) e abbiamo trovato il primo posto di blocco a Maleo

Ero al telefono con Roberta  che abita a Bertonico che si trova nella zona rossa. Eravamo a 20 minuti di strada da lei, volevamo incontrarci al posto di blocco, ma alla fine abbiamo optato per un suo video “testimonianza” in inglese per poterla mandare in onda in Serbia.

Roberta Rebella abita a Bertonico in provincia di Lodi in Lombardia nella zona rossa

I poliziotti al posto di blocco sono stati molto gentili e umani con noi ma, siccome non erano autorizzati a rilasciare alcuna intervista, abbiamo parlato senza coinvolgerli nelle riprese che ha fatto Vladimir. Ci siamo scambiati opinioni, pensieri, abbiamo parlato della Stella Rossa di Belgrado, ci hanno spiegato come funziona l’isolamento, le regole… Siamo stati testimoni che i controlli da parte loro procedono con la massima serietà ma, comunque, col cuore.

Durante le riprese del servizio televisivo, abbiamo anche assistito al ritorno di una signora di nome Luisa – che era in montagna quando è iniziato tutto questo trambusto – e, come lei stessa ci ha confidato: «adesso sto tornando nel caos, a Codogno dove abito, non vedo l’ora di vedere i miei famigliari e amici e non ho paura del virus!»

Ad aspettarla dall’altra parte del blocco, c’era un giovane di nome Massimo, regolarmente con la mascherina sulla faccia, che mi ha raccontato del loro cortile in questo periodo. Lui, insieme a Gerlando, stanno aiutando quattro anziani che abitano nello stesso cortile e che hanno problemi di salute, dovuti alla vecchiaia e a diverse malattie.

Hanno riscoperto il valore umano, la solidarietà che, a causa di una vita frenetica e affidata sempre più spesso alla tecnologia, ci aveva allontanati dal prossimo.

Mentre ascolto le sue parole, mi sembra di vedere questo quadro dove loro due regalano ai loro vicini il buongiorno col sorriso mentre gli portano la spesa, le medicine…

Massimo era dispiaciuto di non poterci invitare a pranzo stuzzicando le nostre gole con le cose buone che avevano preparato per il pranzo. Siamo tutti e due di bocca buona e, per un attimo, ci eravamo fatti questo pensiero goloso e “pericoloso” ma… le regole sono le regole e bisogna rispettarle…

Vladimir e la signora Luisa che tornava a Codogno dopo un periodo trascorso in montagna

Il servizio era pronto. Vladimir prendeva gli ultimi appunti quando una macchina si accosta proprio vicino a noi.

Esce un signore anziano, scaricando e appoggiando per terra due ceste con dei viveri per poi allontanarsi. D’altra parte, a piedi, c’erano una mamma e una bambina – o un bambino – non ho visto bene perché aveva una cuffietta in testa, e il papà che stava avvicinando la macchina per scaricare i cesti vuoti e caricare quelli pieni.

Il signore anziano era il papà di lei

Con le mani e un grande sorriso salutava i suoi cari a circa cinque metri di distanza. Vladimir ed io ci siamo guardati, tutti e due molto commossi. Ne abbiamo viste nella vita, specialmente lui che la guerra l’aveva vissuta in prima persona come militare, però certe emozioni sono più forti di tutto… Mi ha solamente allungato il fazzoletto, come una volta quando ci allungavamo le sigarette di nascosto durante la ricreazione…

I controlli stradali al confine con le zone rosse sono molto rigorosi ma anche umani

È stata una giornata uggiosa ma piena di adrenalina, piena di fortissime emozioni, piena di nostri ricordi, piena di vita rinchiusa dentro a una zona rossa, zona gialla e nel nostro piccolo.

[revisione di Silvia Ponzio]

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Ana Martinovic

Essere dei Gemelli a volte ti rende la vita difficile, ma di solito le da una marcia e un senso in più! Scrivo da quando ho 12 anni e scrivere per me significa sfruttare le difficoltà e la gioia della vita per sfidarla e per lodarla. Mi sento bene quando scrivo, mi sento utile per qualcuno, come per me lo sono stati e lo saranno i pensieri dei grandi scrittori e di chiunque abbia qualcosa da dire al Mondo. Ci vuole amore e coraggio... “Tutto è possibile, tutto è a portata di mano, semplicemente non bisogna arrendersi. È difficile finché non ti decidi, tutti gli ostacoli sembrano infiniti, tutte le difficoltà sono insormontabili. Ma quando ti allontani da te stesso indeciso, quando vinci il tuo sconforto, ti si aprono percorsi senza precedenti e il mondo non è più angusto ne pieno di minacce” Meša Selimović, scrittore e accademico Jugoslavo *Testo originale: “Sve je moguće, sve je na dohvat ruke, samo se čovek ne sme predati. Teško je dok se ne odlučiš, tada sve prepreke izgledaju neprelazne, sve teškoće nesavladive. Ali kad se otkineš od sebe neodlučnog, kad pobediš svoju malodušnost, otvore se pred tobom neslućeni putevi, i svet više nije skučen ni pun pretnji”

2 Risposte

  1. Anna Catania ha detto:

    Siete grandi, complimenti!!!

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