PIU’ COMPRENDO E PIU’ NON SO!

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https://youtu.be/Qd0kMt87Pp4

L’ego spirituale è una delle più astute maschere dell’io.

(Spunti presi dal Manuale del Partigiano zen)

Chi sono io per parlare di un argomento di questo tipo, visto che non frequento corsi di yoga o altro, ma continuo a vivere la mia vita nella consapevolezza che più vado avanti e più mi rendo conto che quello che vivo è semplicemente un dono, da vivere in questo momento, e da lasciare andare perché non mi appartiene. Di questo ne sono sicura.

Per il resto, la nostra natura è praticamente impregnata di questo personaggio che io chiamo Ego, e che ci crea non pochi disagi, soprattutto nell’ambito delle relazioni sociali, dove gli specchi fanno il loro lavoro egregiamente, e l’ambizione e l’invidia occupano non poco spazio.

Quanto caos vive nella natura umana. Io la chiamo l’umanità decaduta, perché sicuramente all’origine era divina, ma qualcosa ha creato uno stacco e l’ha portata ad essere concentrata sull’IO più che su DIO. (Dategli il nome che volete, per me è importante che ne capiate la sostanza)!

Sul piano Spirituale l’essere umano ha necessità assoluta di entrarci con i piedi scalzi (Umiltà), con il cuore aperto (Amore), con la mente sgombra (Armonia).

L’ego spirituale è una delle maschere più astute dell’IO, proprio perché è subdolo e pericoloso, perché meno visibile e più difficile da smascherare.

Cerca di pompare la tua presunta intelligenza e la tua cosiddetta saggezza spacciandoli per verità e alla fine ci caschi anche tu.

Le persone in preda all’ego spirituale sono in genere anime belle che cercano rifugio dal loro disagio in quello che ritengono il mondo dello spirito.

E’ importante capire che sono proprio la sofferenza e i disagi, la crisi e la confusione, alcune delle motivazioni che spingono le persone a rifugiarsi in questo percorso spirituale, ed è normale che sia così.

Essere in crisi è la porta di accesso al cambiamento e all’evoluzione, e tutti, prima o poi, passiamo di lì.

Ma questo non significa che, quando trovi un insegnamento o qualcosa che ti fa stare bene, sei arrivato o hai trovato la chiave e sei convinto di avere capito, di avere le risposte, la sicurezza, l’approvazione ( un bisogno ), e il gioco dell’ego continua……..

Questo gioco prima o poi si romperà, e tu dovrai fare i conti con quelle cose che ti hanno legato all’ego spirituale: la ricerca di sicurezza, di potere, la paura di non essere accettato, il bisogno di amore, la mancanza di senso, il dolore e l’angoscia, il desiderio di essere visto.

Vuoi diventare qualcuno nel mondo dello Spirito, ma se incontri un vero Maestro, diventerai nessuno.

Il grande pericolo di tutte le esperienze mistiche – esperienze di illuminazione, liberazione, e così via – è che verranno utilizzate dall’ego e trasformate in materiale usato dall’ego per i suoi fini.

Quando il contesto della vita di un individuo è l’auto-referenzialità egoica – vale a dire che l’identificazione
è con l’ego come unità separata – le esperienze mistiche, i momenti di illuminazione, le credenziali spirituali, diventano tutti beni potenzialmente pericolosi.

La “valuta” della verità può essere velocemente scambiata per la valuta dell’ego, e tali esperienze ben presto diventano un altro ancora dei mezzi dell’ego per rafforzare il suo potere nella sua lotta contro la vera liberazione.

L’ego può tentare e tenterà di trasformare tutto a suo beneficio. Ecco perché l’ambito delle esperienze mistiche e di illuminazione è così pericoloso.

È proprio perché il loro valore è così alto per il sé essenziale che tali esperienze sono così interessanti, e anche minacciose, per l’ego.

L’ego vuole fortificarsi, e vuole anche bloccare efficacemente la liberazione che percepisce come la propria fine. Perciò, diventare un “ego spirituale” è un travestimento geniale attraverso cui infiltrarsi nella vita spirituale sincera dell’individuo e sedurre la sua attenzione distogliendola dalla Verità.” (M.Caplan)

Non mi diventare spirituale, diventa naturale!

Scopri il tuo essere vero autentico selvaggio, musicale, libero, incondizionato, ignoto.

Non ti atteggiare da quello che ci ha capito qualcosa. Lo sappiamo tutti che non sai niente! Sii quel niente!

Spesso si fugge dal dolore e dalla sofferenza attraverso qualcosa di spirituale, ma a volte proprio il dolore e la sofferenza sono ‘’spirituali’’, nel senso che possono essere preziosi strumenti per comprendere, evolvere, amare.
Stare con quello che c’è non è facile, ma è prezioso, disarmante, ed è la chiave del vero cambiamento.

Se smettiamo di cercare, cosa ci resta?

Ci resta ciò che è sempre stato qui, al centro.

Dietro alla ricerca c’è l’angoscia, c’è il disagio.

Quando lo capiamo, vediamo che il punto non è la ricerca, ma l’angoscia e il disagio che spingono a cercare.

Capire che cercare all’esterno non è la via, è un momento magico. Ci rendiamo conto che qualunque cosa cerchiamo, saremo sempre delusi.
(C. Joko Beck)

“Se vai alla radice, se hai il coraggio di non prenderti in giro, se vai a guardare come ti manipoli, se riconosci con coraggio come e quanto ti sei voluto ingannare, se lasci bruciare il tuo cuore in fiamme, se attraversi con pienezza quel dolore…allora diventi sempre più leggero e la luce inizia a filtrare”.

Alla fine che cosa si comprende di essenziale in questa ricerca spirituale?

Quello che non si ha mai perso e quello che non si potrà perdere. Il semplice spazio di non sapere, il cuore vulnerabile, lasciar andare quello che non si è.

La Vita che spinge per riconoscere se stessa, e non c’è altro. Solo bellezza. E più si comprende e più non si sa. E’ tutto qui.

“L’unica Vera Spiritualità è la totale autenticità verso ciò che sta accadendo nella mia/tua vita in questo momento”

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Diana

Ciao, sono Diana e ti dò il benvenuto come visitatore in questa pagina dove posso scambiare insieme a te idee ed esperienze che sono in continua evoluzione, in continua crescita. Questo è il mio sostanziale desiderio: condividere il proprio intuire, il proprio sentire al di là di un semplice libro, ma attraverso lo studio delle esperienze di vita e degli strumenti che sono a portata di mano di ognuno di noi, come la natura, il cielo, gli occhi di una persona, il sentire del cuore e così via.....Io li chiamo strumenti viventi. Ecco, questo è il mio sentire, questo è il mio vivere. Se ti può interessare visita questo sito: sei il/la benvenuto/a!

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