Quante volte ho sbagliato nella vita, e da quell’errore qualche volta ho imparato. Prendere consapevolezza che se non faccio un errore non imparo la lezione è stata davvero dura. Vivere i miei sbagli senza sensi di colpa è il segreto. Poco alla volta osservando se stessi e le proprie difficoltà si arriva al motivo per cui sono stati fatti. La risposta è: semplicemente per imparare una lezione. Ovviamente ci sono gli errori dovuti a indolenza o al nostro automatismo ed errori che contemplano valutazioni improprie o credenze da sostituire.
Da un articolo del Sole24Ore ho letto alcuni esempi:
di Massimiano Bucchi*
«Ho sbagliato». «È stato un errore»….
….Intanto, consoliamoci: sbagliamo tutti e sbagliano anche i più grandi. Aziende potentissime e ricche di risorse come Google hanno preso cantonate clamorose come quella dei Google Glass: una tecnologia interattiva «indossabile» come un paio di occhiali che avrebbe dovuto rivoluzionare le nostre vite ed è invece sostanzialmente fallita.
L’articolo porta altri esempi di errori:
“Oggi per noi è normale pensare che la fotografia sia e resti in formato digitale, ma questa previsione non era scontata per la Kodak, un colosso che fino agli anni Novanta dominava il mercato mondiale delle pellicole fotografiche. La Kodak aveva intuito che il digitale avrebbe avuto un ruolo nel business della fotografia, e già
nel 1975 aveva sviluppato un prototipo di fotocamera digitale. Nel 2001 aveva anche acquisito una piattaforma di condivisione di foto online, che obbligava però gli utenti a pagare entro trenta giorni per stampare le foto, pena la cancellazione. La Kodak finì in bancarotta nel 2012, lo stesso anno in cui Facebook comprò il social network Instagram per un milione di dollari.
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