Cucine & ricette alternative.
Come sostituire i grassi del latte, gli zuccheri bianchi, le costine di maiale.
Parte prima.
Come trasformare il Burro in Ghi
Non si tratta di suggerimenti inventati, semplicemente, verificati il 35 anni di frequentazione non esagerata, ma QB di trattorie vegetariane/ vegane. Partendo da quando aprirono, nelle città i primi ristoranti degli Hare Krishna, nei quali erano tangibili, il rispetto e la devozione verso il cibo.
L’Energia Superiore, aveva consentito di raccoglierne, di cucinarne in armonia, e quindi nasceva la necessità di esporlo alla Sua Benedizione quale Ringraziamento.
E’ li’ che appresi da un medico dentista che ci accolse e che umilmente ci introdusse ( primi anni 80) ai temi del cibo, come regalo ricevuto, e da offrire a Krishna ( in quel caso).
Li’ appresi del Ghi, ovvero burro chiarificato.
Qualora non possiate far a meno del burro, e non desideriate acquistarlo già pronto, in lattina in negozio, potete adottare una tecnica per “alleggerirlo” dei grassi, che prepotentemente lo costituiscono.
La procedura:
Mettete due blocchi da mezzo chilo in una padella alta, fuoco lentissimo, ed attendete che
si sciolga del tutto.
Vi troverete superiormente, la formazione di una schiumetta, che con il mestolo forato, vi accingerete ad asportare. Quando cesserà la formazione, con un colino procedete ad asportare il liquido cercando di non smuovere il fondo grigiastro.
Metterete in barattolo di vetro con tappo a vite, tenendo nel frigo, oppure in luogo fresco e non al sole. Qualora il vostro uso non risultasse con frequenza, vedrete il formarsi, talvolta di macchioline di muffa… Non spaventatevi, asportate ed usate pure.
I vantaggi: tollera il punto di fumo di 130 gradi non assumendo il classico colore scuro cancerogeno.
Come per tutti i fritti, da usare con moderazione.
Altro utilizzo, nella colazione con marmellata.
Sempre meno colesterolico del tradizionale.
Basta poco per depurarsi.
Mauro Mariotto
Blogger Mn
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