UNA NUOVA POLITICA

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Viviamo in un’epoca inedita. Possiamo avere tutto quello che vogliamo semplicemente comprandolo!

Siamo tutti “clienti” (almeno in Italia, a patto di avere sufficiente denaro) di un Grande Mercato Globale.

Non temiamo più pestilenze e carestie, abbiamo il Suffragio Universale, chilometri di trattati, internazionali o meno, che ci assicurano diritti civili di ogni genere. Il tutto “gentilmente” concesso da quel potere che ha sempre avuto il pieno possesso di ogni mezzo d’informazione, di ogni scuola, di ogni Università, di ogni centro di ricerca di ogni impianto industriale ecc…ecc.

Nonostante tutto, pur avendo quello che i nostri Padri non hanno mai avuto e per cui hanno lottato a prezzo della loro vita, è come se non avessimo nulla. Non ci è concesso di vivere pienamente, coerentemente con quei risultati per cui altri hanno lottato e sono morti.

Cosa è andato storto?

Per qualche anno è andato tutto bene, o quasi. Abbiamo avuto sconvolgimenti sociali, la fine della mezzadria, migrazioni dal sud verso le industrie del nord. Il Paese cresceva, è Storia nota a tutti. La politica “controllava” l’economia (o almeno ci provava) e la Costituzione italiana veniva rispettata ed applicata.

“[…] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico sociale, che, limitando di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.

La seconda parte dell’articolo 3 della Costituzione italiana parla chiaro. Dice che non può esserci una vera Democrazia se mancano quell’etica, quella eguaglianza che noi tutti del COEMM vorremmo vedere in ogni aspetto della nostra vita.

Il “Libero Mercato” ha distrutto questa ambiziosa idea di società e demolito piano piano la nostra democrazia. Cosa c’è di libero nella testa di un liberale (economico)? Il mercato, il profitto. Può esserci etica ed eguaglianza in una società in cui il mercato è libero di massimizzare i profitti in spregio di ogni regola democratica?

Si vuole far credere che un Paese non totalitario, non possa che essere guidato dai mercati. Che libero mercato sia sinonimo di antifascismo, sia sinonimo di libertà, sia sinonimo di democrazia. In realtà è esattamente il contrario.

Lo capiamo bene quando leggiamo l’articolo 41:
“l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”

Scopriamo, quindi, che sono i mercati, è l’economia, sono “loro” al servizio della società e non siamo “noi” a doverci sacrificare con politiche di “lacrime e sangue”, non siamo NOI ad aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità! Ma sono “loro” ad aver sfruttato e distrutto quella società a cui dovevano rispetto per cui dovevano “lavorare”, e la politica (quella cosa sporca e corrotta) aveva il compito di vigilare ed assicurarsi che l’attività economica del Paese Italia fosse indirizzata al bene della Società!


Compito di questa attività privata non era solo quello di assicurare un lavoro (che, per noi, è l’unica fonte di denaro) Ma di costruire una società libera, etica, egualitaria, giusta! Insomma, quel Mondo Migliore che ogni appartenente al COEMM avrebbe voluto vedere in vita.

Se tutto fosse andato secondo quanto prescritto dalla nostra Costituzione non ci sarebbe stato alcun motivo di darsi tanto da fare!

Se la Politica avesse fatto il suo dovere, adesso noi vivremmo in un Paese completamente diverso e Maurizio Sarlo avrebbe fatto altro!

Invece viviamo in un mondo nel quale siamo NOI al servizio dell’economia, nel quale la nostra vita serve solo a massimizzare i profitti di qualcun altro, servi del Capitale e schiavi di quel planetario complesso di Stoccolma che ci fa amare un Sistema fascista che da noi vuole tutto senza darci assolutamente nulla se non qualche spicciolo per mantenere in piedi il sistema stesso.

Che fare quindi?

E come farlo?

Almeno localmente, qualcosa si può fare! A patto di avere adeguati “strumenti finanziari”. A mio modo di vedere, piuttosto che dare un “quid” a noi del COEMM (che, certamente, male non fa!) sarebbe stato meglio occuparsi di creare una economia parallela. Non ci sarebbe stato alcun problema legale, nessuno avrebbe potuto impedire ad una “comunità” di persone di costruire aziende, produrre merci e farlo nel rispetto della Persona Umana.

Oltretutto, in tal modo era possibile creare lavoro! Pagare stipendi e creare consenso Politico per il Partito Valore Umano. Al di là del “micro credito sociale”, era e rimane prioritario creare una nuova Economia e farlo grazie a quelle iniziative imprenditoriali che hanno sempre caratterizzato la nostra “rivoluzione”.

Anche questo è fare Politica. Anzi, sarebbe quella “Nuova Politica” di cui il nostro Paese ha bisogno come un assetato ha bisogno di acqua! Sarebbe quel buon esempio che ormai appartiene al passato. Etica, uguaglianza e giustizia sociale appartengono al passato, ora non ce li possiamo più permettere, non producono profitti e non ci fanno conquistare mercati. Una nuova politica DEVE partire da una nuova economia, deve incidere nella società, deve creare occupazione, deve dare il buon esempio.

So bene che tutto questo era ed è nei piani del COEMM, ma, a mio modo di vedere, sarebbe stato meglio iniziare
il tutto dalla costruzione di questa economica parallela, che avrebbe fatto da volano per il PVU ed allo stesso tempo rivolgersi alle singole persone che ne avrebbero dovuto/voluto abbracciare intenzioni e finalità. In ogni caso,
meglio tardi che mai.

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