I Caplet di nonna Mora
In un paese molto piccolo del Veneto tanto tempo fa viveva una donna con capelli lunghi lunghi e neri come il carbone. Un tempo ci si divertiva dare un nomignolo in gergo dialettale Scudmai e il suo era Mora. Si sposò è fece 4 figlie di nome Fernanda, Giannina, Luciana e Francesca a tutte aveva insegnato una tradizione fare i caplet nei giorni di festa. Fare i caplet era un vero rito, la carne non era necessario comperarla al negozio o al super mercato, ma bastava andare nel pollaio e prendere la gallina più bella, un pezzo di maiale, allevato per fare i salami il mese prima, e andare da chi aveva le mucche per avere un pezzo di Vitello, e manzo. (prodotto genuino km zero)
Ingredienti per il ripieno:
Due pentole una per il maiale una per il resto delle carni
Prima pentola:
una cipolla
un gambo di sedano
una carota
una salsiccia (di solito era stata fatta in casa un mese prima tradizione anche questa)
due tre fette di pancetta (per ammorbidire il ripieno)
un pezzo di maiale.
Seconda pentola :
una cipolla
un gambo di sedano
una carota
un pezzo carne di manzo
una fetta carne di vitello
Per entrambe le pentole mettere sale qb
Far raffreddare e tritare la carne
Questo per la tradizione, per chi non lo possiede può usare un robot.
Aggiungere nella carne tritata
Abbondante parmigiano reggiano e noce moscata (a piacimento e se piace). Sale qb
Se il ripieno risulta troppo secco aggiungere un pochino di brodo per amalgamarlo.
Per fare la sfoglia
Ingredienti:
Farina 00
uova pasta gialla meglio se contadine a km zero
per ogni etto di farina un uovo
Tirare la sfoglia per i più bravi a mano con il mattarello, per i meno esperti (ma comunque vengono ottimi) una macchinetta.
La sfoglia alla fine viene tagliata a quadrettini con una rondella taglia pasta
Infine nel giorno di festa veniva messa sui fornelli la pentola più grande con carne magari con un pezzo di cappone, verdura cipolla, sedano e carota.
La carne veniva usata come pietanza il classico bollito da mangiare per chi voleva con mostarda veneta.
Era proprio bello il Natale da nonna Mora a mangiare i caplet, la cosa più bella era che non importava cosa si mangiava ma con chi si mangiava.
Eh… già ricordi e tradizioni da non dimenticare e che restano nel cuore!
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