L’ ateneo patavino e il suo palazzo.
Nel 1222 nasce ufficialmente l’università di Padova, molteplici erano già le scuole di diritto presenti ma con l’arrivo di docenti e studenti da Bologna, in cerca di una libertà accademica fino a quel momento negata, si crea il giusto incipit per dare vita ad una realtà universitaria del tutto nuova per l’epoca.
Università degli studi di Padova
Durante i secoli l’ ateneo si evolve e oltre agli studi giuridici nascono scuole per approfondire studi di filosofia, medicina, dialettica, retorica. Padova raccoglie tra i suoi vicoli tutte queste scuole con sedi diverse e solo nel 1500 si decide di unirle in un’unica locazione presso l’Hospitum Bovia ovvero Palazzo Bo. Da antico albergo, nel 1546 si trasforma in una delle più belle costruzioni del Rinascimento, si crea il cortile antico dove pareti e porticato vengono ricoperti di stemmi dei vari rettori delle scuole dei giuristi e degli artisti. Stemmi che si possono ammirare anche all’interno dell’Aula Magna che dal 500 al 700 ospita la scuola grande dei legisti e che vede Galileo Galilei insegnare ai suoi duecento studenti, numero talmente elevato da daver occupare proprio la sala più importante e ampia. Visitando Palazzo Bo non si può non rimanere affascinati dalla Sala dei Quaranta, qui si può comprendere come l’università patavina fosse, sin dagli albori, meta di studenti stranieri provenienti da tutta Europa e proprio qui troneggia la cattedra dove Galileo Galilei insegnò per 18 anni e da dove diede inizio al metodo scientifico moderno.
Non si può che rimanere senza parole osservando il primo teatro anatomico stabile del mondo e ancora visitabile. Una stanza piccolissima ma che all’epoca ospitava 300 studenti dediti a vedere come i cadaveri venissero sezionati e allo stesso tempo a studiare come in realtà fosse composto un corpo umano. La visita termina nell’aula di medicina in cui un tempo si tenevano le lezioni teoriche di anatomia e che oggi ospita le discussioni di laurea di tutti i futuri medici. Palazzo Bo, simbolo di uno degli atenei italiani di maggior prestigio a livello nazionale e non solo, ospita studenti provenienti da tutto il mondo, ha uno statuto autonomo dal 1995 e rappresenta da sempre l’emblema di libertà culturale che sin dal 1200 ha contraddistinto ogni studente che salendo la Scala del Sapere, che si trova nell’atrio del palazzo, da allievo diviene maestro e che diventato anziano può mormorare: “Anchora imparo”.
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