BTS – oltre il fenomeno musicale

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BTS – oltre il fenomeno musicale

Bts, band di Kpop sudcoreana, celebre in tutto il mondo, nasce nel 2013 e diventa famosa tra giovani e non solo.

Già nel 2019 è il secondo gruppo musicale dopo i Beatles ad avere tre hits nella classifica statunitense Billboard 200.

I loro sostenitori, gli ARMY (esercito/Adorable Rapresentative MC for Youth) sono attivi nei social e nei network e affiancano il gruppo in ogni iniziativa.

 

I sette componenti, che oggi hanno tra i 24 e i 30 anni

dopo un lungo ed estenuante periodo di preparazione sono riusciti a vendere milioni di dischi ed ad avere altrettante visualizzazioni nei loro canali social.

Eppure dietro a tutto questo non vi è solo un interesse economico o la smania di popolarità, bensì un vero e proprio progetto culturale voluto e sostenuto dal presidente coreano Moon Jae.

L’intenzione è quella di far conoscere attraverso musica e drama (sceneggiati) le tradizioni e la cultura di un paese che per decenni ha subito dominazioni da parte di Cina e Giappone e che in breve tempo sta diventano una nazione tecnologicamente all’avanguardia (basti pensare a marchi come Samsung o Hyundai) e che riesce a far crescere il suo pil e le sue esportazioni in  tempi record.

 

Da anni ambasciatori  per l’Unicef

I Bts, da anni, sono ambasciatori  per l’Unicef e ne sostengono economicamente le iniziative.

Condannano il razzismo e il bullismo … avendoli anche vissuti in prima persona.

Tra pochi giorni, dopo che il 13 settembre scorso hanno ricevuto il passaporto diplomatico, accompagneranno il presidente Moon all’Assemblea delle Nazioni Unite come inviati ufficiali del Sud Corea.

Per l’ occasione hanno fatto una richiesta al loro esercito: creare attraverso immagini, ritratti, foto, parole un messaggio di speranza per affrontare la pandemia. Il messaggio verrà da loro consegnato durante l’Assemblea.

Questo per testimoniare che la musica supera ogni pregiudizio e diversità e può divenire occasione per creare un mondo migliore.

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