Scegliere di non scegliere
“Per la mente che vede con chiarezza, non c’è necessità di scelta, c’è azione…”
Jiddu Krishnamurti
Di Maria Diana
Scegliere di non scegliere…
Scegliere di non scegliere è la scelta più difficile da attuare.
Essa comporta totale fiducia nell’ignoto, in ciò che regola le leggi universali, mentre ognuno di noi si sente limitato davanti a tale grandezza…
In realtà scegliere di non scegliere è la chiave di accesso ad uno stile di vita apparentemente di scarso valore, un po’ come l’essere una foglia al vento, distratti, e quindi appare come un rinnegare le proprie responsabilità che si potrebbero attuare davanti ad una scelta presa.
Cosa comporta la non scelta…
Riflettiamo un attimo su che cosa comporta la non scelta.
Esiste in ognuno di noi un elemento chiamato Psiche, che è stato impregnato fin da sempre da credenze, abitudini, visioni della vita impostate in un certo modo, a seconda dell’educazione avuta, sia in ambito sociale, culturale, sia in ambito spirituale.
Ogni scelta che facciamo viene in qualche modo condizionata da questi fattori, a livello inconscio e conscio, e quindi la scelta fatta non è una scelta libera, spontanea, ma una scelta comunque condizionata.
Giusto o sbagliato?
La convinzione di ciò che è giusto o sbagliato, rimane una convinzione messa in moto da condizionamenti che a loro volta sono stati messi in moto da altri condizionamenti, e tutto questo si protrae all’infinito.
Davanti a questo tipo di visione, la domanda che sorge spontanea è: Come posso sapere se la scelta che faccio parte veramente da me e non da altri?
A questa domanda aggiungo un’altra domanda: Ma io chi sono? Sono un prodotto di una serie di condizionamenti? Che cosa mi può liberare da essi?
Un mondo sconosciuto…
In questa vita che fin dalla nascita opera ad aprire in noi un mondo ancora sconosciuto man mano che cresciamo, è grazie alle esperienze che incontriamo sul nostro cammino personale che ci ritroviamo spesso e volentieri in una “selva oscura”, a vivere momenti bui, momenti che se solo si riuscisse a capirne il reale significato, si capirebbe quanto fondamentale è passare da certe esperienze di “crollo” di finte sicurezze, di illusioni, di senso di dispersione per poter scuotere e risvegliare la nostra natura che fino a quel momento si ritrova “addormentata”…Assopita.
Sembra una forma di masochismo, ma non è così. Se certi momenti non esistessero..due son le cose: o si è illuminati, e quindi risvegliati, oppure si continua a non voler cedere alla possibilità di venire risvegliati e rimanere quindi nell’ottusità, nell’oblio, per la pura comodità di vivere nell’illusione.
Perché la non scelta?
Ma cosa c’entra tutto ciò, mi direte, con la non scelta….
C’entra, eccome se c’entra, perché per comprendere l’importanza della non scelta è necessario passare attraverso i momenti bui, quelli che ti disfano e ti fanno rinascere come persona nuova.
Non scegliere vuol dire abbandonarsi alla vita, ma non in modo perverso ma spontaneo e arrendevole.
Le esperienze arrivano, insegnano e vanno via.
Questo è ciò che dobbiamo imparare.
Un disegno perfetto…
Tutto collabora ad un disegno perfetto.
Anche se, bisogna dirlo, queste montagne russe a lungo andare stancano…e questo è un altro motivo per il quale la non scelta aiuta a vivere senza crearsi ulteriori conflitti, semplicemente fluendo.
In fondo la vita è fatta di alti e bassi che è quasi impossibile evitare.
Coloro che sono centrati sono osservatori di ciò che accade: non hanno cambiato la situazione, semplicemente il loro percepire è diverso, più armonico, arrendevole, sereno…e il loro osservare li porta a distinguere ciò che realmente sta accadendo da ciò che invece pare che accada.
Porsi nel piano dell’osservatore permette di non scegliere, di lasciare che accada…
Dal Film Matrix:
Oracolo: Dolcetto?
Neo: Tu sai già se lo accetterò, vero?
Oracolo: Se non lo sapessi bell’oracolo sarei!
Neo: Ma se sai già la risposta come posso fare una scelta?
Oracolo: Perché non sei venuto qui per fare una scelta, la scelta l’hai già fatta, sei qui per conoscere le ragioni per cui l’hai fatta.
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