La Magia dei luoghi
di Flavia Parlato
Il territorio umbro e, in generale, dell’Appennino Centrale, trasuda di magia, suggestioni, animiche ispirazioni che fanno capolino tra storie e leggende, pagane e cristiane, che raccontano di una terra viva che si muove, sbuffa e respira, popolata di entità misteriose e mitiche che accompagnano le umane vicende fin dalla notte dei tempi.
E così, passando dall’insediamento celtico rinvenuto nella città di Terni, godendosi la forza della Cascata delle Marmore le cui acque si riversano nel Nera, ci si inoltra nella Valnerina, lungo una strada affiancata da rovi, ginestre e macchie di Rosa Canina.
Un territorio in cui si respirano profumi arcaici, di carni speziate, di mucche che placide ciondolano nei prati che ovunque costellano una Natura selvatica, aspra e rigogliosa che rievoca lo stupore delle popolazioni che vi si stabilirono.
Un senso di riverente rispetto si impossessa dell’anima al cospetto delle rocce tagliate da poderose forze telluriche, delle cime aspre, a volte brulle, a volte innevate, dei mille occhi di cinghiali, lupi, volpi che spiano ogni movimento dell’animale umano.
L’odore della legna bruciata nei camini e nei focolari rievoca il gusto del prosciutto e del buon vino che rinfrancano l’anima tra i lecci e le anatre di Scheggino, contemplando il Nera che gelido scorre, placido e trasparente, tra cespugli di rosmarino, lavanda e gerani.
Il Nera, un fiume misterioso, che rievoca il nome dei popoli umbri e celtici che si stabilirono lungo le sue rive, i Naharti, ricordato da Virgilio come sulfureo e lucente. Sembra infatti che nella valle vi fossero sorgenti sulfuree, con un pungente odore che impregnava l’aria, tanto da far nascere la leggenda di un mitico drago che periodicamente sbuffava dalle sue terrificanti narici. E da una roccia a forma di narice si narra che sgorga il Nera, tra le asperità dei Monti Sibillini, presso Castel Sant’Angelo sul Nera.
Del resto la presenza di questa mitica creatura non è sfuggita nemmeno alle attenzioni del Cristianesimo, dato che la potente linea di San Michele attraversa la Valnerina, andando a situare il proprio centro esattamente tra i monti che sovrastano il piccolo borgo di Ferentillo.
E così questo Drago terrifico e misterioso ricorda alla piccola creatura umana la potenza delle forze del sottosuolo, delle energie telluriche che distruggono e modellano, creando nuova vita, esaltando tutti gli aspetti della Grande Dea venerata nel territorio, Signora della Vita e della Morte.
Si ricorda che Giuseppe Schippa organizza per Umbria Esoterica delle escursioni che toccano anche la Valnerina. Per informazioni contattare il numero 345 9787998.
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