Lavoro: otto ore invece di quattro? Una soluzione esiste!
di Cristina Berti
Cerchi lavoro? Ma non lo trovi. Hai un’occupazione, mi auguro per te ben retribuita, ma che ti porta via così tanto tempo da non aver più un minuto libero da dedicare a te stesso, agli altri e alle attività che ti piacciono… In entrambi i casi qualcosa non quadra nella tua vita.
“Non è facile far capire a una società che è possibile lavorare solo 4 ore al giorno a parità di stipendio. La maggior parte delle persone ti potrebbe rispondere “sarebbe bello ma… NON funzionerebbe ” oppure – in maniera meno diplomatica “ma in che mondo vivi? Vivi nel mondo delle favole?“.
Ma non è così… niente favole! È fattibile lavorare unicamente ore pur “>guadagnando lo stesso salario e – in questo modo – non solo potresti agevolare un disoccupato, non solo avresti più tempo per te stesso e per le attività che più ti piacciono ma – che a causa del poco tempo a tua disposizione – non puoi fare. Oggi siamo tutti schiavi di un sistema che guadagna per noi lasciando nelle nostre tasche tante briciole di consolazione per farci stare zitti.
Tu cosa vuoi scegli? Continuare essere SCHIAVO!
Più tempo per godersi la vita
Qualcuno sostiene che 4 ore di lavoro al giorno possano essere una soluzione: si chiama Maurizio Sarlo – fondatore del Progetto COEMM – e oggi Segretario Nazionale del PVU (Partito Valore Umano).
Riportiamo qui alcune sue affermazioni – pronunciate il 21 febbraio 2019 – che vale la pena rileggere:
“8 ore di lavoro? Noi diciamo 4!
Il nostro etico e solidale “Programma Politico”, anche per gli imprenditori agricoli e pastori, guarda a una serie di grandi riforme strutturali: fra le prime c’è la riforma del lavoro!
Il lavoro, per noi, va riformato prima possibile, ma con un cambio di paradigma totale. Si deve giungere a convincere la maggioranza degli Italiani, che l’attuale paradigma economico e sociale è al collasso! Così come stanno le cose, la crisi diventerà sempre più drammatica! Altro che fandonie del solito politichese.
La nostra originale idea, in sintesi, è la seguente:
1. L’orario di lavoro dipendente passi da 8 ore giornaliere a 4 per turno. Ma con lo stesso stipendio delle 8 ore di adesso!
2. Passare dai due turni per alcuni lavori classici, a tre, quattro o più turni per quei lavori che presuppongono orari di apertura prolungati e cicli continui.
3. All’imprenditore – per riequilibrare i costi che l’impresa avrebbe con tale riforma -si dovrebbero garantire incentivi etico e valoriali. L’innovazione sarebbe quella di premiare l’azienda con un salario di un dipendente pagato dallo stato saggio, per ognuno dei dipendente assunti. In tal modo, grazie alla lungimiranza e professionalità dell’impresa stessa, lo Stato saggio avrebbe un modello economico basato su una libera impresa moderna e votata alla miglior qualità del lavoro e non solo del profitto (a scapito della dignità umana).
4. All’impresa virtuosa andrebbero, altresì, altri tipi di incentivi da parte dello Stato saggio pensato dal Programma PVU, ovvero: energia elettrica gratuita e zero costi di “gabelle” varie. Quello che occorre è, infatti, ridurre i costi generali che gravano su imprese e consumatori e non falsi aumenti di questo o quel prodotto che poi si abbattono su tutti. Regolando, saggiamente, con disincentivi di tassazione, chi non si attenga alle norme etiche pianificate. E non come avviene ora, che si tassa chi è virtuoso, costringendolo a pensare di “sfuggire” a un fisco ingiusto anche de-localizzando all’estero.
5. Quanto sopra sarebbe fattibilissimo, in virtù dell’emissione a credito – per infrastrutture e servizi strategici – di quella moneta parallela all’Euro che noi facciamo partire dalla “StatoNota”.
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