Voglio Libertà con Diritto e Giustizia
Racconto di Cristina Berti
Questa mattina sono uscita presto di casa… un freddo incredibile, immersa nel mio paese di 2.000 abitanti: ho visto il silenzio…
E mentre passeggiavo, ho incontrato un signore che ho salutato con un «Buongiorno…. fa freddino questa mattina. Ma scusi, lei non è del posto: piacere io sono Cristina”. Il signore si è girato verso di me e mi ha detto: «Io vivo nei Palazzi: piacere mi chiamo Dovere ». Ho proseguito il mio cammino, e sono “volata” in tutti i paesi della mia zona e – in ogni paese – ho incontrato un signore che si chiama Dovere e che viveva nei Palazzi.
A quel punto – tra me e me – pensai: ma cavoli, fa freddo e sto camminando, non può essere un sogno… Il fatto sorprendente è che mi spostavo da un paese all’altro a una velocità incredibile. Camminando mi trovai sopra un ponte, e ci trovai armi, corde e tutto ciò che potesse uccidere, ma la cosa che mi stupì di più era la fila di persone che vedevo: non aveva età, ma erano stanche e affaticate, i loro occhi chiedevano aiuto. A quel punto mi avvicinai e dissi «Buongiorno, fa freddo questa mattina, ma che fate tutti in fila?»… nessuno mi rispondeva, un silenzio angosciante. Passò un signore mai visto prima in compagnia di un altro.
«Ahahahaha , non serve che chiedi chi sono quelli: sono i falliti, quelli che non hanno pagato le tasse, quelli che non hanno più un lavoro, quelli che non servono più a nulla si chiamano Spazzatura». Io ero stralunata e lo apostrofai con un «Scusi ma lei chi è per parlare così di quelle persone?». E lui: «A mi scusi, non mi sono presentato, ma sa, ho molto da fare qui con il mio amico, stiamo organizzando una timbratina negli uffici e poi andiamo a farci le vacanze. Piacere io sono un Burocrate abito nel Pubblico».
A quel punto capii che poteva solo essere un sogno per poter vedere questo. Ma la mia passeggiata non si fermò volando, mi trovai davanti a un palazzo – occhio e croce – mi sembrava di essere arrivata a Roma. Difronte a questo palazzo, vidi tre persone imprigionate: una teneva la bilancia in mano, una un libro e una un cuore. La cosa che mi stupì fu che la gente non li guardavano, sembravano invisibili. Mi avvicinai alla prima gabbia «Buongiorno fa freddino questa mattina, io sono Cristina!» e gli allungai la mia sciarpa. «Io sono Diritto e questa mattina fa freddo, ti ringrazio per la sciarpa, non capisco. Sai chi passa non ci vede, per loro siamo invisibili». Mi avvicinai all’altra gabbia con il mio solito buongiorno, e conobbi Giustizia e gli diedi il mio berettino, e in fine conobbi Dignità alla quale allungai il mio giubbino e mi disse «Ti ringrazio, ma io voglio solo essere liberata, con Diritto e Giustizia»
Buona giornata
Cristina Berti
Tutti gli articoli di Cristina Berti: clicca QUI
Commenti recenti