Surrealismo e magia alla Peggy Guggenheim Collection
Surrealismo e magia alla Peggy Guggenheim Collection
Palazzo Venier dei Leoni (immagine in apertura), dimora di Peggy Guggenheim e sede da anni dell’omonima collezione, ospita fino al 26 settembre la mostra intitolata “Surrealismo e magia. La modernità incantata.”
Surrealismo e magia è La modernità incantata è la prima collezione che descrive attraverso opere di artisti internazionali come il Surrealismo guardasse con interesse a temi come la magia, l’occulto e la mitologia.
Per gli artisti che abbracciavano questa corrente il pittore, lo scultore, il filosofo diventano veri e propri maghi ed alchimisti; la continua evoluzione personale è principio essenziale per realizzarsi come individui e come sostenitori di una cultura che spazi in più discipline.
La stessa Peggy Guggenheim, verso la fine degli anni Trenta diviene una paladina di tale pensiero. Pensiero che la porta a diventare prima amica e poi moglie di Max Ernst, … e fidata consigliera di André Breton, considerato il fondatore del movimento artistico e letterario.
“Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo.” Peggy Guggenheim
Figure magiche e promotrici del cambiamento sono proprio le donne, alle quali viene dedicata gran parte della mostra: “La concezione surrealista della donna è poliedrica e anche contradditoria: la donna può essere fatale, caotica, erotica, magica o potente e trasformarsi o essere trasformata in fata, dea, sacerdotessa..”
La vestizione della sposa
opera di Max Ernst del 1940 è il punto focale di tutta la mostra. Nel quadro il pittore dimostra come fatti della vita reale si possano rappresentare usando figure mitologiche.
Sembra infatti che il volatile dal verde piumaggio sia lo stesso Ernst, mentre la sposa vestita di un solo mantello di piume rosse, sia Leonora Carrington, sua compagna per tre anni.
Il rito de<l matrimonio sacro che nell’alchimia è visto come il legame tra due opposti, il re e la regina. Per il surrealismo è una metafora del desiderio erotico del mutamento socio-culturale e della maturità.
Non possiamo dimenticare altre opere di rilievo come: La magia nera di René Magritte, Il cervello del bambino di Giorgio de Chirico, Il ritratto di Max Ernst di Leonora Carrington.
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